Páginas 3-4Costanza Micarelli, Tiziano Testori, Loris ProsperEditorialePáginas 10-19, Idioma: ItalianoMargherita Minoli, Agnese Agostinelli, Andrea Pittaluga, Matteo Bovio, Carlotta Diana, Davide GuglielmiParte IV - La chirurgia osseo-resettiva per allungamento di corona clinica ed esposizione del margineIl restauro del dente gravemente compromesso rappresenta una sfida per il clinico, non solo a causa di un’importante perdita di struttura dell’elemento ma anche per l’invasione del tessuto di attacco sovracrestale, con conseguente compromissione della salute parodontale. Negli articoli precedenti abbiamo chiarito il concetto e fornito indicazioni su quando eseguire la rilocazione del margine cervicale (Deep Margin Elevation - DME). Questa tecnica può essere applicata nel caso in cui il margine sano del dente da restaurare risulti essere in una posizione corrispondente all’epitelio sulculare o a livello dell’epitelio giunzionale. Al contrario, in presenza di lesioni dell’elemento dentario che coinvolgono l’attacco connettivale sovracrestale e/o la cresta ossea, è necessario un intervento chirurgico di allungamento della corona clinica. Il seguente articolo ha lo scopo di descrivere le indicazioni e procedure chirurgiche di allungamento di corona clinica da un punto di vista biologico, parodontale e biomeccanico. Pertanto verranno illustrati i passaggi operativi della procedura chirurgica di allungamento di corona clinica (chirurgia osseo-resettiva) e le successive fasi cliniche endodontico/restaurative.
Palabras clave: Rilocazione del margine cervicale, Tessuto di attacco sopracrestale, Dente gravemente compromesso, Salute parodontale, Restauro parziale indiretto, Restaurativa adesiva, Chirurgia osseo-resettiva, Allungamento di corona clinica, Osteotomia, osteoplastica
Páginas 22-31, Idioma: ItalianoEnrico Maria Strappa, Agnese Agostinelli, Matteo Invernizzi, Manuel Nanni, Tiziano TestoriGli impianti post-estrattivi in area estetica rappresentano una sfida di grande interesse, in particolare nei siti con un’anatomia locale sfavorevole. Una paziente di 58 anni ASA I presentava un elemento 21 affetto da riassorbimento esterno. Viene quindi eseguito un impianto post-estrattivo a carico immediato con Multi-Layer Technique (MLT). A distanza di 5 mesi, viene posizionato un secondo provvisorio e successivamente una corona definitiva. Nel corso del follow-up i livelli dei tessuti molli ed ossei peri-implantari sono rimasti stabili. La tecnica MLT si è dimostrata efficace nell’assicurare un successo estetico e funzionale della riabilitazione implantare.
Palabras clave: Impianto dentale, Carico immediato, Innesto di connettivo, Rigenerazione ossea guidata, Area estetica
Páginas 34-41, Idioma: ItalianoRoberto Carlaio, Virginia Bux, Francesco Vacca, Trifone Lorenzo BrunoGli impianti post-estrattivi in area estetica rappresentano una sfida di grande interesse, in particolare nei siti con un’anatomia locale sfavorevole. Una paziente di 58 anni ASA I presentava un elemento 21 affetto da riassorbimento esterno. Viene quindi eseguito un impianto post-estrattivo a carico immediato con Multi-Layer Technique (MLT). A distanza di 5 mesi, viene posizionato un secondo provvisorio e successivamente una corona definitiva. Nel corso del follow-up i livelli dei tessuti molli ed ossei peri-implantari sono rimasti stabili. La tecnica MLT si è dimostrata efficace nell’assicurare un successo estetico e funzionale della riabilitazione implantare.
Palabras clave: GTR, Piattaforma epitelio-connettivale, Lembo avanzato coronalmente, CTG, Impianto in zona ad elevato impatto estetico, Impianto post-estrattivo
Páginas 44-57, Idioma: ItalianoNicolino Angeloni, Damiano Cigni, Maria Sofia RiniLa connessione impianto-abutment è un elemento chiave capace di influenzare nel tempo la durata di un restauro implanto-protesico. Un non perfetto accoppiamento può dare inizio a problematiche biologiche e meccaniche. Precisione ed affidabilità associate ad una giusta scelta dei materiali sono tra i criteri di elezione per l’ottenimento di un successo a lungo termine nella prognosi di trattamento implanto-protesico. Lo scopo di questo articolo è quello di comparare le componenti prefabbricate con quelle individualizzate descrivendo agli operatori una linea guida per una scelta ponderata della migliore soluzione clinica e tecnica.
Palabras clave: : Connessioni, Abutment, Titanio, Cromo cobalto, Attacchi, Tipologia protesica, Complicanze meccaniche, Regolamento europeo
Páginas 58-61, Idioma: ItalianoAlessandro Galluzzi, Chiara Miccichè, Laura FaliniLa Dimensione Verticale dell’Occlusione (DVO) influenza direttamente il terzo inferiore del volto, e la sua perdita porta a un aspetto senescente caratterizzato dalla riduzione della porzione visibile degli elementi dentari anteriori, dall’appiattimento delle labbra, dalla tendenza ad una protrusione mandibolare e dalla comparsa di rughe nella zona periorale. Il ripristino della DVO rappresenta un elemento cardine nelle riabilitazioni implanto-protesiche, poiché la sua perdita incide non solo sull’estetica del paziente, ma anche sulla funzione masticatoria e fonatoria. La DVO può subire una riduzione per diverse cause, tra cui la perdita di denti posteriori (per patologia cariosa, patologia parodontale o traumi) e l’usura dentale dovuta a parafunzioni. Come emerso nel caso della paziente, 64 anni, che presentava una compromissione estetico-funzionale importante, il recupero di questa dimensione è stato essenziale per restituirle un’armonia occlusale e facciale
Páginas 64-75, Idioma: InglésFelicia Frontera, Federico Alcide Villani, Daniele Garcovich, Mario Dioguardi, Dino Re, Riccardo AiutoAim: The aim of this systematic review was to determine the advantages of the osseodensification technique for the placement of dental implants with or without immediate prosthetic loading in type III-V bone, in narrow bone crest, in a post-extraction implant site, simultaneously with crestal sinus lift. Methods: An electronic bibliographic search was carried out in the databases PubMed (Medline), Cochrane Library and Scopus, without applying language and time restrictions with respect to the publication dates of thesources. The articles were selected using different inclusion and exclusion criteria. Randomised controlled clinical trials, cohort studies, case-control studies, cross-sectionalstudies were included in this systematic review, and animal studies, ex vivo, in vitro, case reports, systematic reviews and meta-analyses were excluded. Studies in which the osseodensification technique was not performed with Densah burs were excluded. Results: After a thorough evaluation, 10 articles were selected and included in thequalitative synthesis. Randomised clinical trials were evaluated via the Jadad Scale, cross-sectional studies via the Axis checklist, case-control studies, and cohort studiesvia the Newcastle-Ottawa Scale (NOS). Conclusions: The osseodensification technique favors high implant stability values in D3-D5 type bone, < 850 Hu, without presenting an increased risk of bone necrosis due to heat or poor vascular perfusion. This technique is reliable and minimally invasive also in cases of simultaneous implant placementwith crestal sinus lift in moderately and severely atrophic bone, without an increased risk of Schneider’s membrane perforation. Further long-term human studies on the osseodensification technique with Densah drills are needed in the future.
Palabras clave: Osseodensification, Densah burs, Surgery, Dental implant
Páginas 78-84, Idioma: ItalianoOrnella Rossi, Giovanna Perrotti, Tiziano Testori, Massimo Del Fabbro, Giovanni DamianiParte ILa crescente richiesta di trattamenti estetici nel distretto viso-collo da parte dei pazienti e la recente conversione in legge del Decreto Bollette (DDL n.714) che ha ampliato l’azione dell’odontoiatra anche al terzo superiore del volto, hanno fatto sì che sempre più odontoiatri approcciassero questa branca della medicina, integrandola all’attività di base. Tra le principali richieste vi sono i trattamenti ‘anti-aging’, eseguibili in modo minimamente invasivo attraverso l’utilizzo di dispositivi medici focalizzati ad alta intensità che utilizzano ultrasuoni e diatermia. Il presente articolo si propone di fornire informazioni sul meccanismo di azione al fine di spiegare come questi trattamenti possano essere efficacemente utilizzati in totale sicurezza in ambito odontoiatrico per il ringiovanimento e la rigenerazione del viso e del collo, integrando l’attività estetica con le competenze tradizionali dell’odontoiatra.
Palabras clave: Ultrasuoni focalizzati ad alta intensità, Diatermia quadripolare dinamica, Anti-aging, Medicina estetica, Lifting tecnologico
Páginas 88-91, Idioma: ItalianoMatteo CordaroClinical CornerQuesto case report descrive la complessa riabilitazione di una paziente di 38 anni che presenta edentulia estesa sia nell’arcata superiore che in quella inferiore a causa di precedenti processi cariosi. Le sfide incontrate includono la necessità di una soluzione protesica fissa funzionale ed estetica, complicazioni derivanti dall’instabilità occlusale e atrofia ossea nella mascella. L’approccio terapeutico è stata una riabilitazione stadiata, incentrata su una soluzione protesica fissa che prevedeva sia il supporto dentale che implantare.
Palabras clave: Implantologia, Riabilitazione graduale, Edentulia, Rigenerazione ossea guidata, Piano occlusale
Páginas 94-100, Idioma: ItalianoNicolò Vercellini, Matteo InvernizziChirurgiaIl dolore associato ai terzi molari rappresenta una delle problematiche più frequenti che spingono i pazienti, soprattutto giovani adulti, a richiedere cure odontoiatriche urgenti. Il dolore può essere dovuto a diverse condizioni, incluse pericoronite, carie o pulpiti, e una gestione efficace è essenziale per prevenire complicanze più gravi. Questo articolo offre una panoramica del dolore del terzo molare con un approccio medico, fornendo un’analisi approfondita delle domande da porre al paziente, dell’esame obiettivo e degli esami diagnostici necessari, come l’Ortopantomografia (OPT) e la CBCT (Cone Beam Computed Tomography), per una gestione ottimale della sintomatologia.
Páginas 104-109, Idioma: ItalianoIrene Bonardi, Barbara Negri, Stefano Nicoletti, Stefano DentiLa malattia parodontale, un’infiammazione cronica delle strutture di sostegno dei denti, rappresenta la sesta malattia più diffusa al mondo. Questa patologia non solo compromette la salute orale, ma è anche associata a problematiche sistemiche, collegandosi a malattie cardiovascolari, renali e al diabete. La prevenzione e il mantenimento della salute parodontale sono essenziali. Un preciso piano di terapia di supporto parodontale (SPC, Supportive Periodontal Care) deve essere stabilito per ogni paziente, basato su una diagnosi accurata e sull’adesione a protocolli di igiene orale e stili di vita sani. La SPC si articola in due modalità di prevenzione: primaria, per ristabilire la salute gengivale, e secondaria, per evitare recidive e nuove problematiche. Nel caso di pazienti con impianti dentali, la terapia di mantenimento è cruciale per prevenire la peri-implantite. Il protocollo Implant/Perio Protection Plan (IPPP) rappresenta un approccio innovativo, integrando servizi di igiene dentale professionale personalizzati e coinvolgendo attivamente pazienti e professionisti nella gestione della salute orale. Questo documento di alleanza terapeutica tutelerà entrambe le parti in caso di eventuali recidive o complicanze. La rimozione del biofilm batterico a casa è fondamentale. L’uso di strumenti come spazzolini elettrici e dispositivi interprossimali è incoraggiato per prevenire accumuli di placca. L’integrazione di antisettici come collutori a base di clorexidina e l’uso di approcci innovativi, come i probiotici, possono migliorare ulteriormente la salute orale. Inoltre, nuove tecnologie come il Laser Nano-Yag offrono opportunità di disinfezione e rigenerazione dei tessuti molli, potenziando ulteriormente i risultati della terapia di mantenimento.
Palabras clave: Malattia parodontale, Gengivite, Terapia parodontale di supporto, Implant/Perio Protection Plan, Igiene orale domiciliare, Probiotici, Postbiotioci, Eubiosi, Laser-terapia